Piccola foglia di vento io ti conosco Dondoli senza sapere dov'è che vai Ma il vento non si tocca eppure cambia forma alle nuvole Un treno che non ferma dal quale è impossibile scendere
Piccola foglia perché non provi a capire Quale è il segreto che spinge a rialzarsi quando si cade L'amore non si compra il cuore non lo freghi mica così L'amore non si inganna fingere non basta a convincersi
Saper andare dove vuoi costa coraggio Per stare a guardare invece no basta un codardo
Volare su Su di una nuvola Scendere giù giù come una lacrima Con la bocca affamata da un sole che non sorge mai Vale di più Correre il rischio di perdere tutto Che aggrapparsi al primo aquilone Senza avere nemmeno coraggio Per capire chi sei
Piccola foglia di vento che scherzi col fuoco Il trucco è riuscire a fermarsi un momento e prendere fiato Il cuore non si codifica non è un calcolo di matematica E la paura di sentire è parte di noi Lo stomaco si difende è la sete che guida l'istinto Ma tu amico mio non mi hai convinto
Volare su su di una nuvola Scendere giù giù come una lacrima Tra le mani il sospetto che forse non sia tutto qui Vale di più prendere a pugni le proprie bugie Aggrappato allo stesso aquilone Senza avere neanche coraggio di capire chi sei
Volare su su di una nuvola Scendere giù giù come una lacrima Con la bocca affamata da un sole che non sorge mai Vale di più prendere a calci le proprie bugie Mentre il vento continua a soffiare Che cos'è che hai paura di perdere Tutto ciò che ti serve sta lì proprio dentro di te
Piccola foglia di vento io ti conosco Dondoli senza sapere dov'è che vai
Generale che raddoppi gli sforzi Per una guerra che perderai Il sangue freddo che non ammetti È una via di uscita che non hai Farsi largo è un gioco da ragazzi Una gara per il premio da stronzi Mentre il vento ti scompiglia i capelli con le dita E soffia polvere da sparo sugli occhi
Ho iniziato a masticare le bombe Quando ancora non avevo i denti Ho imparato a percepirne il sapore Prima ancora di sapere che si fanno i conti Quando giochi e non fai male a nessuno Puoi permetterti di essere Dio Ma se sbagli paghi pegno Che tu sia santo o maledetto
Ho imparato che il coraggio È anche chiedere perdono Il disonore del vigliacco Aggrappare il culo al trono Non c’è modo di sciacquare Quella bocca nelle fogne Quando il tuo sapone è fango Mio signore delle bombe
Generale che rispetti i comandi È tuo figlio che ti guarda negli occhi Con le braccia si protegge le guance Dallo schiaffo di una mano che nasconde gli anelli Tutto il bene che respiri di giorno Si trasforma in buoni sogni la notte Mentre il male masticato si nota sulla pelle Come lividi dovuti alle botte
Ho iniziato a maneggiare le bombe Quando ancora non avevo i guanti Ho imparato a riconoscere il nome Dal rumore assordante che facevano i tonfi Quando giochi e non fai male a nessuno Puoi sfiorare il naso sacro di Dio Ma se sbagli paghi pegno Che tu sia santo o maledetto
Ho imparato che l’amore Assume strane forme La morbosità è un inganno Una piccola finzione È una mamma che protegge Fino a togliere le ali Vola tu se ci hai coraggio Il mio dubbio resta uguale
Ho imparato che un amico È una pacca sulla spalla Se qualcuno ti ha ferito O dal cielo piove merda La questione del rispetto Gira intorno al gran mistero Del tuo scheletro nascosto Quando rischi per davvero
Ho imparato che la vita Non prescinde dalla morte Bimba incrocia le tue dita Danzeremo con la sorte Oggi bene tutto bene Ma domani mette pioggia Rintaniamoci nel letto Se ne vada tutto al diavolo Per oggi
Smettila di cercare risposte alle tue domande Se la nebbia non lascia guardare più in là Tutta la rabbia che hai rende incerta la strada Ed è facile si prenda gioco di noi
Che non abbiamo mai parlato abbastanza E adesso quel che resta È qualcuno che somiglia a noi una casa piena di silenzi Oggetti muti senza peso E tempo di ricominciare Una vita vuota per metà Ma…
Non era proprio così Che immaginavo l'America La pancia che duole Virginia alla porta In tasca un biglietto di uscita Non era neanche il veleno Che il morso di vipera lascia marcire Era uno squarcio nel cielo Un taglio sul collo Chissà se hai vergogna di te Nonostante il dolore Io non provo rancore per te Passerà, passerà Ma l'America È un'astuta bugia È solo un'astuta bugia
Smettila di fissare Il muro come non ci fosse I silenzi non hanno mai detto di più Non esiste che io ne esca Indenne da questa canzone In amore le colpe si prendono in due E forse non ho mai provato abbastanza A scendere a compromessi con le mie ostilità Con l'alibi del lavoro Gli impegni di una prigione Ho perso di vista la strada Su cui correvamo in due Ma…
Non era certo così Che avrei disegnato l'America La mano che trema Carolina mi calma La guancia a sfiorare le dita Non era neanche il timone Che col mare grosso Fatica a tenere la scia Era un quarto di sole Nel cielo d'agosto E adesso ho vergogna di me Nonostante il dolore Non provare rancore per me Passerà Passerà Nonostante il dolore Io non provo rancore per te Passerà Passerà Ma l'America…
Ho imparato che l’amore Assume strane forme La morbosità è un inganno Una piccola finzione È una mamma che protegge Fino a togliere le ali Vola tu se ci hai coraggio Il mio dubbio resta uguale
E' un'astuta bugia È solo un'astuta bugia
Non mi ricordo di te Solo una nebbia che non se ne va Tutto il vuoto che c'è Io l'ho riempito Solo a metà
Non ero come volevi O forse il vento Ci ha messo del suo Ricordo quando ridevi Ma tutto il cielo piangeva con me
Tanto non ti credo più Con tutta la smania che il sangue mi dà Puoi anche urlare Puoi metterti a piangere Non mi fai pena Su quell'altalena No, no, non ci credo più E non mi guardare ancora così Non me ne frega niente I tuoi occhi non sentono niente Sei solo una voce Che non si dà pace Ma tanto non ci credo più Tanto non ci credo più Tanto non ti credo più Più
Forse ricordo di te Splendevi il sole ed eri felice Mi innamoravo di più Ma già qualcosa girava al contrario
Non era come volevi E dopo un po' non lo volevo neanch'io Ricordo che ci credevo Lo stesso giorno in cui dicesti addio
Ho imparato che l’amore Assume strane forme La morbosità è un inganno Una piccola finzione È una mamma che protegge Fino a togliere le ali Vola tu se ci hai coraggio Il mio dubbio resta uguale
Tanto non ci credo più E questa è violenza che ancora mi fai Non mi cercare Non mi chiamare Intendo sparire Non intendo morire No, no, non ti credo più E non sussurrare ti prego così Non me ne frega niente Da soli non siamo più niente Ho ancora il mio orgoglio E non ti rivoglio Tanto non ti credo più Tanto non ti credo più Tanto non ti credo più Più
Il Diavolo non suona uno strumento Ha occhi neri come Michael Jackson Ti ficca un dito dritto nel cervello E usa l’espediente avvocatizio
Il Diavolo una volta era una donna È stato un uomo in più di un’evidenza La corona in testa come la Madonna Ma nella coda non ammette penitenza
E taglia taglia taglia la tua carne In mille mille mille mille pezzi E sangue sangue sangue Rosso rosso rosso E taglia taglia taglia la tua testa E mille cani divorano le ossa In casa di Lucifero Come un giocattolo Che tanto non gli servi più Ma non gli servi più Non gli servi più
Aiaiiiiiiaaaa...
Il Diavolo non mangia insieme agli altri Non mescola le fauci con gli oppressi A volte non ha voce per parlare Quando studia il piano per ferire
Il Diavolo si perde nella musica Poi ti fissa... picchietta la matita Si avvicina... pare ti capisca È solo un trucco prima che ti uccida
Taglia taglia taglia la tua carne In mille mille mille mille pezzi E sangue sangue sangue Rosso rosso rosso E taglia taglia taglia le tue ossa E mille cani leccano la ciotola Schiere di giocattoli Del Gran Maestro Che tanto non gli servi più
Aiaiiiiiiaaaa...
L’alito di un angelo caduto Superba luce Stella del Mattina Manipola la ciurma sprovveduta Trascinando un Dio per cagnolino
Taglia taglia taglia la mia carne In mille mille mille mille pezzi E sangue sangue sangue Rosso rosso rosso E taglia taglia taglia le mia anima E mille cani divorano le ossa In casa di Lucifero Come un giocattolo Che tanto non gli servi più
Aiaiiiiiiaaaa...
L’amore è una scarpa stretta Nel piede sbagliato È una lacrima nata dolce anziché salata È un tamburo che picchia in testa nelle sere d’estate L’amore è una bicicletta con le ruote quadrate
Il cane si lecca le palle e poi ti bacia la faccia È un bambino che pianta un capriccio graffia morde e scalcia L’amore perde fantasia come un uomo in prigione Come a una pianta cadono le foglie senza alcuna ragione
Quando non ce l’hai Quando te ne vai Quando non lo sai Oppure quando ti scansi Quando non lo vuoi Quando non lo accetti L’amore è sbagliato Quando non lo senti
L’amore è una sigaretta che consuma la lingua Più ne aspiri e meno vengono fuori le parole di bocca L’amore è un’auto fuori controllo col volante al contrario Giri a destra e quella svolta a sinistra e tutto va a puttane
Quando non ce l’hai Quando te ne vai Quando non lo sai Oppure quando ti scansi Quando non lo vuoi Quando non lo ammetti L’amore è sbagliato Quando non lo senti
Carezzo un’utopia la cresco dentro me E poi la chiamerò l’idea di te Mi sveglio accanto a lei la tuffo nel caffè La mia bastarda e sciocca idea di te La vesto questa idea e poi la truccherò La pettino la guardo ti somiglia solo un po’ Fenice tu instancabile rinasci quando vuoi T’inarchi ti sollevi cerchi posto dentro me Mi strappi la mia pelle la modelli come vuoi Ignoro mi sorprendo non c’è limite tra noi Ti scrolli via la cenere e la testa verso il blu Il sole ti fa chiudere le palpebre su di me Ti alzi fai fatica sembri non riuscirci più E invece poi risorgi ad ali aperte sali su
Mi fa un po’ compagnia questa mia idea di te La voglia di qualcosa che non c’è Mi osserva e resta lì meschina solo lei Riesce a immaginare come sei Si nutre un po’ di me è ingorda più che può E non le basterà niente di ciò che le darò Di notte poi instancabile mi si regalerà E la sua pelle nuda poserà contro la mia La luce della luna fredda ci dividerà Come pezzi di vetro sopra agli occhi ci cadrà E dormirò vestito dell’odore che tu hai Le braccia sul cuscino seta tra le dita mie E non una parola sull’amore mi dirai Adesso che ci penso so che non l’hai fatto mai
Quanto ci mette una goccia di pioggia Dai monti ad arrivare al mare Il tempo che serve a noi per capire Che la pazienza non basta mai Per tutte le volte che hai acceso la luce Quando il buio nascondeva il rumore Con un babbo che ascolta e una mamma tranquilla C’è un bambino indipendente dai guai
Tairairairà… Tairairairà…
Quanto ci mette la pianta che cresce Da seme a diventare albero Tutto il tempo che serve a protendersi al cielo Che la fortuna non basta mai Per tutte le volte che hai chiuso la bocca Quando il mare vomitava tempesta Una parola di troppo e la lingua si inceppa E la pazienza non basta mai
Un uomo non è un’isola Un uomo non può contare solo su di sé Un uomo non è un’isola Ma è parte del mondo E la pazienza non basta mai
Tairairairà… Tairairairà…
Quanto ci mette un raggio di luce A filtrare tutto l’universo Il tempo che serve a concepire la vita Che la fortuna non basta mai Per tutte le volte che hai avuto il timore Che le cose non sarebbero andate Se tieni a qualcosa la fretta bussa alla porta E la pazienza non basta mai
Un uomo non è un’isola Un uomo non può contare solo su di sé Un uomo non è un’isola Ma è parte del mondo E la pazienza non basta mai
Le spalle ripiegate su se stesso Il vizio di tenere il capo basso Il sorriso spento Il passo stanco Il viso di chi ha visto poco sole
La vergogna che non lo sorprende più E le scelte fatte con il cuore in mano Le scarpe consumate Le sigarette accese La voce di chi è stanco di parlare
Un uomo quando è un uomo per davvero È un uomo buono Un uomo quando è un uomo per davvero È un uomo solo
La satira che si è tirato addosso Figlia di bastardi senza nome Gli pesa un po’ È duro ammetterlo E certe notti non lo fa dormire
Perché un uomo quando è un uomo per davvero È un uomo buono Un uomo quando è un uomo per davvero È un uomo solo
Non ci fosse una puttana A tenermi per la mano Certe sere quando il freddo non perdona Non avessi le sue ali Per uscire dal soffitto Sarei solo come un cane senza cena Non ci fosse una Signora A spogliarmi come un baco Quando muta pelle al cambio di stagione Non ci fosse una ragione Finirei per bestemmiare questo Dio Che come il freddo non perdona quasi mai
Accorciano le dita della terra Bruciando legna secca nella stufa Le caldarroste al fuoco Il vino a mezzo fiasco Alla televisione un film già visto
D’estate lì seduto alla panchina A ciondolare all’ombra tra le case Il prete col vestito La parrucchiera ha chiuso Il circolo sociale mezzo vuoto
Perché Un uomo quando è un uomo per davvero È un uomo buono Un uomo quando è un uomo per davvero È un uomo solo
Non ci fosse una puttana A tenermi per la mano Certe sere quando il freddo non perdona Non avessi le sue ali Per uscire dal soffitto Sarei solo come un cane senza cena Non ci fosse una Signora A spogliarmi come un baco Quando muta pelle al cambio di stagione Non ci fosse una ragione Finirei per bestemmiare questo Dio Che come il freddo non perdona quasi mai